Mud, chi lo deve compilare e perché
Al giorno d’oggi, una delle tematiche più importanti per le persone è quella ambientale. Per questo motivo vi è sia una maggiore sensibilità ed attenzione della gente per quanto riguarda una corretta raccolta e differenziazione dei rifiuti e sia, d’altra parte, l’emanazione di norme statali che consentano di effettuare controlli accurati sui soggetti che gestiscono tali procedure di smaltimento dei rifiuti e sulla quantità e tipologia degli stessi.
Se decenni fa la normativa italiana al riguardo era in genere lacunosa o relativamente attuata, negli ultimi anni invece si tende, come detto, ad avere una maggiore attenzione nei confronti di questo ambito e all’attuazione della legislazione prevista in merito. Un esempio concreto di tali norme è quello relativo al Decreto della Presidenza del Consiglio 24 Dicembre 2018 ed inerenti al Mud dei rifiuti, un particolare documento richiesto a soggetti specifici. Dopo aver specificato cosa sia, cerchiamo di capire chi deve compilare il Mud e per quali ragioni.
Un’attestazione di fondamentale importanza
Il Mud non è altro che il Modulo Unico di Dichiarazione Ambientale e serve ad attestare la quantità di rifiuti prodotti da società o enti vari, che poi vengono non solo raccolti periodicamente dagli enti locali, in particolare dai Comuni, ma anche trasportati, trattati, smaltiti ed eventualmente recuperati da società specializzate, tra cui ad esempio la Nova Ecologica nella Capitale.
In pratica, tale attestazione serve ad avere un quadro complessivo ed il più preciso possibile di quali e quanti rifiuti vengono prodotti generalmente ed in che modo vengono smaltiti o recuperati appunto. Il Mud va presentato annualmente dai diversi soggetti alla camera di commercio competente a livello territoriale ed attraverso comunicazione web ufficiale appropriata, cioè una email certificata.
I soggetti obbligati alla compilazione e presentazione del modulo
Innanzitutto, ciascun soggetto che effettui una qualsiasi attività di raccolta e trasporto di rifiuti a titolo prettamente professionale (incluso tutti quegli enti e società che effettuino il trasporto di quelli pericolosi e speciali che decadono dall’esercizio della loro attività). Inoltre, anche quelle aziende che esercitano attività di recupero e smaltimento degli stessi oppure ne siano produttori iniziali.
Sono altresì obbligati alla presentazione anche società ed enti che siano sempre produttori iniziali di rifiuti ma che non rientrino tra quelli ritenuti pericolosi e contino più di dieci dipendenti al loro servizio. Tale produzione deve derivare da lavorazioni industriali, artigianali e da una qualsiasi attività di recupero e smaltimento, oppure sia costituita da fanghi o da vari trattamenti delle acque. A questi soggetti si aggiungono anche alcune tipologie di imprese agricole produttrici di rifiuti ritenuti pericolosi.