Film plastici, come evitare l’accumulo di cariche elettriche durante la lavorazione
I film plastici sono usati in numerosi settori produttivi, si pensi ad esempio alle pellicole usate nel comparto farmaceutico o per gli imballaggi di innumerevoli tipologie di prodotti differenti. Durante la produzione di film plastici, così come anche nella loro lavorazione, capita che vengano arrotolati o srotolati ad elevate velocità, creando attrito e di conseguenza prestandosi alla formazione di cariche elettrostatiche.
Il fenomeno è ben noto, ampiamente documentato e comune a tutti i settori che utilizzano materiali elettricamente neutri che vengono lavorati ad alte velocità, da macchinari altamente automatizzati. L’accumulo di cariche elettrostatiche può portare a vari problemi nella produzione, che non vanno assolutamente mai sottovalutati, come si può leggere in questo blog, il problema va affrontato e risolto, possibilmente in tempi rapidi.
Se non si gestisce a dovere la formazione di cariche elettrostatiche tra i problemi ai quali si può andare incontro ci sono: difetti di produzione che compromettono la qualità del prodotto, fastidiose scosse elettriche agli operatori, rallentamento dei processi, aumento degli scarti e con essi dei costi di produzione.
Come e perché si formano le cariche elettrostatiche
Qualsiasi tipo di film plastico se lavorato ad alte velocità, può accumulare una carica elettrostatica per via dell’attrito con i componenti del macchinario. La plastica è un materiale neutro, quindi privo di carica, in quanto ha lo stesso numero di elettroni e protoni. L’attrito porta però al trasferimento di elettroni da un materiale all’altro, facendo perdere al film il suo equilibrio. Si verificano quindi le condizioni per una carica elettrostatica che può far allontanare o aderire i materiali, causando problemi al prodotto o all’intera filiera produttiva. Possono ad esempio essere attratte polveri o insetti sulla superficie dei materiali.
Le cariche elettrostatiche si possono formare in ogni fase della produzione e lavorazione dei film plastici (e di vari altri materiali) e possono causare nei casi più gravi un blocco della produzione o significative criticità anche sul fronte della sicurezza degli operatori.
Esiste una soluzione efficace all’accumulo di cariche elettriche durante la lavorazione dei film plastici?
Il problema di accumulo di cariche elettriche quando si lavorano dei film plastici è ben noto, ma esistono soluzioni efficaci per risolverlo una volta per tutte? Si possono usare degli additivi che possono aiutare a prevenire il formarsi delle cariche. Prevenire però non sempre si rivela una strategia sufficiente, la velocità di lavorazione elevata o un cambio nel materiale possono comunque portare alla formazione delle temibili cariche.
La soluzione definitiva per neutralizzarle permette di ripristinare l’originale neutralità di carica elettrica dei materiali lavorati. Questo si può ottenere grazie a sistemi semi attivi che ionizzano l’aria circostante, nella zona di produzione, scomponendo gli atomi dell’aria in ioni positivi e negativi che andranno a neutralizzare eventuali squilibri elettrici nei vari materiali. Per ionizzare l’aria si usano barre ionizzanti, dette anche barre antistatiche, che vanno installate sul macchinario dopo essere state scelte e montate seguendo la consulenza di un esperto. Questi dispositivi risolvono il problema in modo molto efficace e in genere definitivo.