Gualmini: un responsabile dell’adolescenza per agevolare il dialogo con le istituzioni
Gualmini: un responsabile dell’adolescenza per agevolare il dialogo con le istituzioni
Un responsabile dell’adolescenza che faccia da tramite tra pubblico e privato, in grado di far dialogare i più giovani con le istituzioni, magari scelto proprio tra i ragazzi e le ragazze della regione. E’ questa una delle proposte avanzate dalla vicepresidente e assessore al welfare Elisabetta Gualmini durante la più recente tappa del “Giro Adolescenti”, svoltasi a Cesena il 18 ottobre, finalizzato ad ascoltare esigenze, idee, spunti dei territori per poi arrivare alla formulazione di un Piano di azione regionale sull’adolescenza – a partire dall’attuale legge regionale 14 del 2008 – in grado di realizzare interventi e progetti calibrati a favore dei ragazzi più vulnerabili.
“Uno degli obiettivi del mio mandato è quello di ricalibrare il welfare verso le età più basse“, ha detto Gualmini. “Gli adolescenti sono un po’ gli assenti del nostro sistema, per cui occorre investire risorse per rispondere ai loro bisogni. L’adolescenza non è una malattia, quindi non si devono costruire gabbie ma percorsi semplici e agevoli”.
Dal confronto con i tanti operatori presenti – della scuola, del Terzo settore, dei servizi sociali, delle parrocchie e degli oratori, delle amministrazioni locali, del servizio civile, dell’associazionismo, dei servizi psichiatrici specializzati in cura delle dipendenze e delle devianze – del territorio di Forlì-Cesena sono emerse numerose indicazioni.
Si va dalla valorizzazione dell’alternanza scuola/lavoro alla richiesta di maggiori risorse per i centri estivi, dalla ricerca di luoghi in cui tenere insieme tutti i ragazzi perché non nascano conflitti su questioni legate alla multiculturalità alla riqualificazione urbana che tenga conto delle esigenze dei più giovani, dalla promozione delle arti e della creatività dei ragazzi a percorsi di media education (su questi temi proprio a Cesena si terrà, dal 5 all’11 febbraio 2018 il Festival della salute digitale).
E ancora: incentivi alla pratica sportiva che viene spesso abbandonata intorno ai 15 anni da quella che è stata definita un’”adolescenza seduta” e lavoro sulle diseguaglianze che, per i giovanissimi, riguardano sempre più ciò che si ha e ciò che non si ha rispetto a ciò che si è e a ciò che non si è. Focus inoltre sul servizio civile, che raccoglie il consenso di tantissimi ragazzi perché non di rado rappresenta un trampolino verso il mondo del lavoro e che si aprirà anche alle persone con disabilità. Infine, la lotta alle dipendenze, da quelle tradizionali come droghe, farmaci, alcol e fumo a quelle comportamentali legate alle nuove tecnologie, ai dispositivi e ai social media.
Da tutti gli attori convenuti è giunta la richiesta di servizi per gli adolescenti che siano anche belli, accoglienti, non paternalistici ma volti all’empowerment, che parlino un linguaggio comprensibile ai più giovani e alle loro famiglie.
Fonte: Gualmini: un responsabile dell’adolescenza per agevolare il dialogo con le istituzioni