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Raccolta dei rifiuti, il sistema Italia paralizzato

Il sistema di raccolta dei rifiuti, ma anche della raccolta differenziata e del riciclo e dello smaltimento di questo Paese rischia la paralisi, pensiamo soltanto ad alcune città, come ad esempio Roma, che paralizzano letteralmente l’intero sistema nazionale. Se è vero, infatti, che le quantità di materiali riciclabili che vengono raccolte in tutta d’Italia sono mediamente alte, non aumenta il mercato dei prodotti che vengono riciclati. Quale potrebbe essere la soluzione allora? Sicuramente gli impianti alternativi per lo smaltimento dei rifiuti, come gli inceneritori che tanto vengono contestati in Italia. Come risolvere, allora, lo smaltimento di rifiuti speciali a Roma come nel resto del Paese? Vediamolo assieme.

Lo stato del sistema di raccolta rifiuti

Se gli impianti di trattamento dei rifiuti sono mediamente al collasso, i prezzi per il trattamento e lo smaltimento sono diventati, di conseguenza, elevatissimi e, d’altro canto, i rifiuti e i materiali che possono essere riciclati non hanno una destinazione precisa. In questo modo si alimenta anche un sistema illegale di raccolta e gestione dei rifiuti molto pericoloso per l’Italia. Negli ultimi 3 anni, fa sapere il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, sono bruciati circa 300 centri di stoccaggio dei rifiuti, un segnale molto pericoloso. Ma qual è lo stato dell’arte del sistema di raccolta dei rifiuti in Italia? Eccolo, sintetizzato al massimo:

  • i prezzi dello smaltimento sono altissimi

  • gli impianti sono intasati e al collasso,

  • la malavita controlla parte del sistema,

  • lo smaltimento è bloccato,

  • la raccolta differenziata stenta,

  • la domanda di prodotti riciclati è insufficiente.

Come affrontare il problema

Cerchiamo di capire come affrontare il problema del sistema italiano della raccolta e della gestione dei rifiuti. Come prima cosa, dobbiamo ricordare sempre che la raccolta differenziata va considerata come uno strumento e non un fine. Oggi in Italia si differenzia in media poco più del 50% della spazzatura, ovvero carta, plastica, vetro, ma anche metalli, legno e ovviamente materiale organico. Il materiale da riciclare aumenta quotidianamente ma l’offerta supera la domanda di mercato. Un altro aspetto importante della questione è l’impossibilità di costruire, oggi, nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, soprattutto se si parla di inceneritori.

Come si classificano i rifiuti

Vediamo ora come si classificano i rifiuti. I rifiuti urbani sono quelli normalmente prodotti da ciascuno di noi, mentre quelli speciali vengono prodotti dalle attività. Mentre i primi vanno smaltiti nella regione di produzione, quelli speciali eventualmente possono essere portati fuori regione. Ci sono, poi, i rifiuti cosiddetti pericolosi, quelli ospedalieri e quelli assimilati, ovvero normali rifiuti ma prodotti da attività economiche. Poi, naturalmente, c’è la raccolta differenziata, sia domestica che aziendale e commerciale.